TITOLO: Uno, nessuno e centomila
AUTORE: Luigi Pirandello
EDITORE: LITO-RAMA EDIZIONI
PAGINE: 160
PREZZO COPERTINA: Lire 18000
TRAMA
Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato da giovane la banca del padre e vive di rendita. Un giorno, tuttavia, in seguito all'osservazione da parte della moglie la quale gli dice che il suo naso è leggermente storto, inizia ad avere una crisi di identità, a rendersi conto che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa. Da quel momento l'obiettivo di Vitangelo sarà quello di scoprire chi è veramente lui.
Decide quindi di cambiare vita (rinunciando ad essere un usuraio) anche a costo della propria rovina economica e contro il volere della moglie che nel frattempo è andata via di casa. In questo suo gesto c'è il desiderio di un'opera di carità, ma anche quello di non essere considerato più dalla moglie come una marionetta. Anche Anna Rosa, un'amica di sua moglie che lui conosce poco, gli racconta di aver fatto di tutto per far intendere a sua moglie che Vitangelo non era lo sciocco che lei immaginava e che non c'era in lui il male.
Il protagonista arriverà alla follia in un ospizio, dove però si sentirà libero da ogni regola, in quanto le sue sensazioni lo porteranno a vedere il mondo da un'altra prospettiva. Vitangelo Moscarda conclude che, per uscire dalla prigione in cui la vita rinchiude, non basta cambiare nome: proprio perché la vita è una continua evoluzione, il nome rappresenta la morte. Dunque, l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo continuamente in modo diverso.
Devo confessare che inizialmente avevo deciso di prendere questo libro in biblioteca perchè avevo letto la prima pagina in formato pdf, e mi hanno incuriosito le prime righe in cui il protagonista chiede alla moglie da che parte gli pende il naso e successivamente lei gli elenca tutti i vari difetti fisici del marito di cui il protagonista non se ne era mai accorto in tutta la sua vita.
Dopo le prime pagine, la lettura è stata estenuante e pesante, lontana dai miei generi letterali abituali. Ma siccome a me non piace lasciare i libri a metà, per accelerare leggero saltando due o più righe.
Stava per manifestarsi il "BLOCCO DEL LETTORE" e per evitarlo ho deciso di cambiare genere per riprendere i mie ritmi di lettura.
A voi ragazzi non lo consiglio sopratutto se siete come me!!!!!
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