Allora spicchiamo il volo e sorvoliamo le immense radure e mari in piena libertà e spensieratezza.
TITOLO: Il gabbiano Jonathan Livingston
AUTORE: Richard David Bach
EDITORE: Bur Rizzoli
PAGINE: 96
PREZZO COPERTINA: € 13,50
TRAMA
Jonathan è un gabbiano diverso dagli altri: mentre tutti gli altri gabbiani si affannano per trovare il cibo e sopravvivere, senza badare ad altro, lui adora volare e si allena per diventare perfetto nel volo. Per questo è rimproverato dai suoi genitori ed escluso dagli altri componenti del suo stormo, lo Stormo Buonappetito, che non comprendono la sua passione per il volo, ritenendolo soltanto come una comodità per procurarsi il cibo. Nonostante la buona volontà di Jonathan per cercare di essere un gabbiano come tutti gli altri, che lo porta a smettere di dedicarsi alla sua passione, il suo desiderio di volare è più forte di lui, così ricomincia ad allenarsi, arrivando in poco tempo a saper compiere acrobazie incredibili, mai compiute da nessun altro volatile. Fiero dei suoi risultati, Jonathan decide di mostrare allo stormo quanto ha imparato sul volo, ma riceve solo biasimo dai compagni, che lo considerano un folle. Alla fine il Consiglio degli Anziani decide di esiliarlo, deplorando la sua condotta temeraria e spericolata, inappropriata per un gabbiano. Abbandonato e solo, da quel momento Jonathan conduce la sua vita presso delle scogliere solitarie, perfezionandosi sempre di più nel volo, fino al giorno in cui, dopo una lunga vita, giunta l'ora della sua morte, viene raggiunto da due gabbiani dal candido piumaggio, più aggraziati persino di lui nel volo, che, dopo aver messo alla prova la sua abilità, lo convincono a seguirli, verso un luogo dove potrà volare molto meglio. Jonathan accetta e, diventato anche lui bianco e splendente come i suoi nuovi compagni, va via con loro.
Arrivato nel posto di cui parlavano i due gabbiani, che inizialmente crede essere il paradiso, Jonathan vi trova altri gabbiani per i quali, come per lui, la cosa più importante è volare e scopre di poter volare molto più veloce di prima, ma comunque con dei limiti, così, sotto la guida di un gabbiano di nome Sullivan, comincia ad allenarsi per migliorare, proprio come faceva sulla Terra. È lo stesso Sullivan, insieme ad altri gabbiani, a spiegargli che quello non è il vero Paradiso, ma solo un livello di esistenza superiore a quello terrestre, ma transitorio, dopo il quale si passa più in alto ancora, e che tutti, prima o poi, migliorando nel volo, salgono verso un livello superiore, in un'ascesa che ha come livello ultimo la perfezione. Pur avendo ormai raggiunto il livello di Sullivan nel volo, Jonathan comprende che volare normalmente, per quanto si vada veloci, costituisce comunque un limite, perché non permette di trovarsi in un posto nel momento esatto in cui lo si desidera, così chiede al gabbiano più anziano ed esperto del gruppo, Ciang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, superando il limite del "qui ed ora", ovvero spostarsi liberamente nel tempo e nello spazio semplicemente pensandolo, cosa che soltanto il vecchio gabbiano sa fare. Dopo molti tentativi, Jonathan riesce nel suo impegno e padroneggia il volo col pensiero, ma Ciang gli spiega che il suo cammino verso la perfezione non è finito, infatti questa consiste nell'arrivare a comprendere il segreto della bontà e dell'amore.
Pochi giorni dopo, il vecchio mentore, diventato improvvisamente splendente, svanisce per ascendere ad un livello di esistenza superiore, lasciando così il posto di mentore a Jonathan. Jonathan comincia così ad aiutare Sullivan nell'istruire i gabbiani, ma, dopo poco tempo, tormentato dal desiderio di insegnare al resto dei gabbiani terrestri tutto ciò che ha appreso, gli confessa i suoi pensieri; viene però dissuaso dall'istruttore, che lo convince che c'è maggior bisogno di lui lì, per istruire i nuovi arrivati, piuttosto che sulla Terra, dove sarebbe ignorato e mal visto.
Jonathan prosegue allora nel suo ruolo di maestro, ma con il desiderio di condividere la bellezza del volo con il suo vecchio stormo, non riesce a insegnare, così un giorno egli saluta Sullivan e ritorna sulla Terra. Qui, trova un giovane gabbiano reietto appassionato di volo, come lo era stato lui: il gabbiano Fletcher Lynd, che diventa subito suo allievo. Le lezioni di volo di Jonathan a Fletcher non passano inosservate allo Stormo e pian piano altri gabbiani reietti si uniscono ai due per imparare, formando in poco tempo un gruppo ben nutrito. Con il tempo, sempre più gabbiani iniziano ad avvicinarsi a Jonathan, interessati a saperne di più sul volo, e si uniscono al gruppo degli allievi, sfidando la Legge dello Stormo e divenendo così reietti. Agli allievi, Jonathan non dà solo semplici lezioni di volo, ma anche insegnamenti morali: egli spiega loro che il volo è l'espressione della libertà di ogni gabbiano e che serve dell'amore ed esplorare posti che non si conoscono. I giovani allievi comprendono poco le parole di Jonathan, ma migliorano costantemente sotto la sua guida.
Un giorno, durante una lezione di volo, Fletcher Lynd, per evitare un giovane gabbiano che ha perso il controllo durante un'acrobazia, va a sbattere contro una roccia con tanta violenza da rimanerne tramortito. Per Fletcher, che ormai aveva imparato molto sul volo, quella è la soglia di passaggio alla dimensione superiore, dove incontra Jonathan, che gli spiega dove si trova e cos'è quel luogo, e gli pone una scelta da compiere: rimanere nella dimensione superiore ed imparare nuove tecniche di volo, continuando la sua ascesa, o tornare, per il momento, a prestare la propria opera presso lo stormo. Fletcher sceglie di tornare indietro, e così rinviene, ritrovandosi nel punto dove era svenuto. Dalla sua scelta, Jonathan capisce che il suo compagno ormai è pronto per prendere il suo posto di maestro e che la propria missione presso quel luogo è compiuta, così saluta l'amico, affidandogli con tanto orgoglio la guida degli allievi e spiegandogli che da qualche altra parte ci sono altri gabbiani che hanno bisogno della sua guida, quindi sparisce nel nulla.
Il gabbiano Fletcher, inizialmente dubbioso e smarrito per la partenza del suo mentore, capisce infine di essere pronto e continua ad istruire gli altri gabbiani, conscio che, un giorno non lontano, rincontrerà Jonathan e che potrà mostrargli una o due cose riguardanti il volo.
Ho deciso di leggerlo quando ho visto in Tv che Giorgio lo regalava a Gemma nel programma di "Uomini e Donne", dove raccontava che al suo interno raccontava il senso del suo modo di vivere.
E' una storia affascinante, un'esperienza di vita in cui potremmo tutti noi ritrovarci. Ogni persona che ad un certo punto della sua esistenza comprende che la sua vita non è altro che meccanica e monotona, potrebbe arrivare a porsi le stesse questioni che Jonathan si è posto.
In fondo l'uomo vale più di quello che fa ogni giorno come una macchina. Lavoro, dormire e mangiare... e poi dopo tutto questo, a che cosa si riduce l'essere umano.
In fondo come Jonathan ci dice "il fatto di poter volare appartiene ad ogni gabbiano, la libertà è nella natura stessa del suo essere, e tutti coloro che bloccano questa libertà devono essere respinti!"
Ma che senso ha vivere una vita in cui sei omologato al resto del mondo, in cui niente di differenzia da coloro che ti stanno accanto.
In fondo l'uomo è tale perché ha la chance di innalzarsi, ha la fortuna di crescere dentro come fuori e se non lo fa, che spreco sarebbe la vita che vive!
Ci sono attorno a noi tanti meccanismi nei quali siamo immersi che in un modo sottili ma profondo ci tolgono la libertà di espressione, e con espressione intendo ogni tipo di espressione.Essere presi ed immersi in questi meccanismi ci fa dimenticare l'obbiettivo più profondo che è quello di realizzarci personalmente, di innalzarci ad un livello maggiore rispetto a quello in cui siamo nati... Ma il messaggio meraviglioso e profondo che l'autore ci fa arrivare è che, una volta cresciuti, una volta che ci siamo in parte realizzati personalmente, non bisogna dimenticare coloro che, ancora immersi e bloccati dalle costrizioni del clan, potrebbero attingere alla libertà. A tutti coloro che hanno ancora dentro di loro una luce, una voce, una parte del "Grande Gabbiano" come dice Richard Bach che li spinge a voler uscire dalla routine e a realizzarsi.
Perché crescere è un'opera che si compie in solitario ma che non è completa se non la si applica con l'amore a coloro che ne hanno bisogno. Perché l'umanità è fatta da singoli individui ma che in finale sono un tutt'uno.L'obbiettivo è far combiare l'intera umanità, non solo poche persone.Ma partendo da pochi, che a loro volta porteranno il cambiamento ad altri, si arriverà a mutare, generazione dopo generazione, l'intera umanità e si darà a tutti la possibilità di poter finalmente VOLARE!
Un libro favoloso, una vera nozione della vita, da leggere, da rileggere e da trasmettere ai nostri figli e nipoti.
Far comprendere sempre che essere diverso è qualcosa di meraviglioso perché sarà quella diversità che ti permetterà di elevarti e di portare il tuo sapere al mondo intero.
In fondo come Jonathan ci dice "il fatto di poter volare appartiene ad ogni gabbiano, la libertà è nella natura stessa del suo essere, e tutti coloro che bloccano questa libertà devono essere respinti!"
Ma che senso ha vivere una vita in cui sei omologato al resto del mondo, in cui niente di differenzia da coloro che ti stanno accanto.
In fondo l'uomo è tale perché ha la chance di innalzarsi, ha la fortuna di crescere dentro come fuori e se non lo fa, che spreco sarebbe la vita che vive!
Ci sono attorno a noi tanti meccanismi nei quali siamo immersi che in un modo sottili ma profondo ci tolgono la libertà di espressione, e con espressione intendo ogni tipo di espressione.Essere presi ed immersi in questi meccanismi ci fa dimenticare l'obbiettivo più profondo che è quello di realizzarci personalmente, di innalzarci ad un livello maggiore rispetto a quello in cui siamo nati... Ma il messaggio meraviglioso e profondo che l'autore ci fa arrivare è che, una volta cresciuti, una volta che ci siamo in parte realizzati personalmente, non bisogna dimenticare coloro che, ancora immersi e bloccati dalle costrizioni del clan, potrebbero attingere alla libertà. A tutti coloro che hanno ancora dentro di loro una luce, una voce, una parte del "Grande Gabbiano" come dice Richard Bach che li spinge a voler uscire dalla routine e a realizzarsi.
Perché crescere è un'opera che si compie in solitario ma che non è completa se non la si applica con l'amore a coloro che ne hanno bisogno. Perché l'umanità è fatta da singoli individui ma che in finale sono un tutt'uno.L'obbiettivo è far combiare l'intera umanità, non solo poche persone.Ma partendo da pochi, che a loro volta porteranno il cambiamento ad altri, si arriverà a mutare, generazione dopo generazione, l'intera umanità e si darà a tutti la possibilità di poter finalmente VOLARE!
Un libro favoloso, una vera nozione della vita, da leggere, da rileggere e da trasmettere ai nostri figli e nipoti.
Far comprendere sempre che essere diverso è qualcosa di meraviglioso perché sarà quella diversità che ti permetterà di elevarti e di portare il tuo sapere al mondo intero.
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