sabato 24 settembre 2016

Viaggio al centro della terra

Chi di noi non ha voluto avventurarsi in un viaggio pericoloso pieno di ostacoli e imprevisti?
Allora mettiamo lo zaino in spalla e partiamo insieme a Otto in un viaggio incredibile verso il CENTRO DELLA TERRA.....




TITOLO: Viaggio al centro della terra
AUTORE: Jules Verne
EDITORE: Giunti Junior
PAGINE: 352
PREZZO COPERTINA: € 8,50

























Viaggio al centro della Terra è un romanzo fantastico di Jules Verne del 1864. Narra di un viaggio fantastico nelle profondità del mondo. Come altre opere dello stesso autore, è considerato un romanzo scientifico, precursore della fantascienza



TRAMA

Otto Lidenbrock, rinomato professore di mineralogia ad Amburgo, trova in un vecchio manoscritto una pergamena con un messaggio cifrato scritto in alfabeto runico. Il messaggio viene decifrato da Axel, nipote del professore: il testo contiene le indicazioni per raggiungere il centro della Terra attraverso un vulcano, in Islanda. Otto decide di intraprendere il viaggio; inizialmente Axel diffida dell'impresa, ma poi si farà coinvolgere e l'entusiasmo prenderà il sopravvento. Procedono poi per il cratere da cui parte la via verso il centro della Terra. Scendendo e salendo nelle immense cavità sotterranee i protagonisti trovano, oltre a molti preziosi e rari minerali, anche resti di animali preistorici. In più occasioni rischiano di morire. I viaggiatori arrivano poi in una grande caverna. Qui si trovano davanti ad un mare che provano ad attraversare su una zattera. Durante la traversata vengono quasi fatti naufragare da una terribile tempesta e arrivano sulla riva dove decidono di esplorare e si imbattono in foreste preistoriche. I viaggiatori ritrovano a questo punto le tracce, ma il passaggio è bloccato da una frana. Cercano di farsi largo provocando un'esplosione che però li spinge fuori da un vulcano e si ritrovano alle pendici dell'isola di Stromboli. Da qui torneranno ad Amburgo, per vie meno insolite.





Giunti Junior, la collana di classici tascabili dedicati ai ragazzi, ripubblica alcuni dei romanzi più amati di sempre, libri che fanno ormai parte del bagaglio culturale di tutti e che si rivelano, ad ogni nuova lettura, teneri, commoventi, avventurosi e sempre ricchi di importanti insegnamenti per i più giovani. Con questo romanzo J. Verne risveglia nei ragazzi lo spirito d'avventura, grazie alle coinvolgenti vicende che vedono per protagonista il giovane e titubante Axel (voce narrante del romanzo) e il prorompente zio Otto, totalmente coinvolti in mille peripezie durante la loro ricerca. La differenza di carattere tra i due protagonisti è uno degli aspetti peculiari del romanzo, ma la buona caratterizzazione dei personaggi non si limita solo a Otto e Axel ma coinvolge anche gli altri soggetti, come il taciturno Hans. Di notevole impatto è, inoltre, la grandissima cura messa dall'autore nella descrizione di quell'universo fantastico nato dalla sua fantasia, un mondo sotterraneo così ben delineato che appare come una nitida fotografia nella mente del lettore. Il romanzo di Verne è ormai un classico dell'avventura, uno di quei libri che - a prescindere dagli anni trascorsi dalla sua stesura - coinvolge e fa sognare, accompagnando il lettore alla scoperta di luoghi fantastici e misteriosi, insieme ai suoi protagonisti.

Un salto in BIBLIOTECA - SETTEMBRE 2016


Rieccomi rimettere piede in biblioteca!!!!
Non è passato neanche un mese dal ritiro dei primi due libri che li ho subito divorati. La lettura è stata molto scorrevole e sorprendente. 

I libri che ho deciso di prendere mi hanno incuriosito dalla prima volta che ho messo piede in biblioteca, non solo perchè ne ho sentito parlare molto bene ma anche per la curiosità di intraprendere la lettura di nuovi mondi letterari. Settembre un mese di stallo "la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno cioè del freddo", quindi ti senti un pò confuso perchè ti devi nuovamente abituare ad indossare capi di abbigliamento più pesanti.

Ecco i libri scelti:





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(Per mio dispiacere non sono riuscito a leggerlo)

martedì 13 settembre 2016

Patrick Ness


Patrick Ness è nato il 17 ottobre 1971 negli Stati Uniti, nella base militare di Fort Belvoir, nei pressi di Alexandria, in Virginia, dove suo padre era un sergente dell'esercito degli Stati Uniti. Con la famiglia sì trasferì poi alle Hawaii, dove ha vissuto fino all'età di sei anni, poi trascorse i successivi dieci anni nello stato di Washington, prima di trasferirsi a Los Angeles. Ness ha studiato letteratura inglese alla University of Southern California.
Ha pubblicato il suo primo racconto sulla rivista Genre nel 1997, e stava lavorando al suo primo romanzo quando si trasferì a Londra nel 1999.
Ness è stato naturalizzato come cittadino britannico nel 2005 e si è fidanzato con il suo partner nel 2006, meno di due mesi dopo che entrò in vigore il Civil Partnership Act. Nell'agosto 2013, Ness e il suo compagno si sono sposati dopo la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in California.
Ness ha insegnato scrittura creativa all'Università di Oxford e ha scritto e per il Daily Telegraph, il Times Literary Supplement, il Sunday Telegraph e per il Guardian.
È famoso per aver scritto Sette minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls), dal quale verrà tratto l'omonimo film nel 2016 con la regia di Juan Antonio Bayona, e per la trilogia Chaos (in originale Chaos Walking), dal primo libro della quale verrà presto tratto un film con la regia di Robert Zemeckis.

Opere

  • Trilogia di Chaos:
  1. La fuga, Mondadori, 2015 - Il libro era stato già pubblicato nel 2008 da Rizzoli con il titolo Il buco nel Rumore
  2. Il nemico, Mondadori, 2015
  3. La guerra, Mondadori 2016
  • More Than This, 2013, inedito in Italia
  • The Rest of Us Just Live Here, 2015, inedito in Italia

Sette minuti dopo la mezzanotte

Avete mai fatto degli incubi o fatto sogni che credevate fossero reali?
Conor deve fare i conti con il suo incubo ogni notte risvegliandosi gridando. Ma la sua vita non è molto semplice e tranquilla, quindi deve riuscire a superare tutti gli ostacoli da solo o quasi.....




TITOLO: Sette minuti dopo la mezzanotte
AUTORE: Patrick Ness - Siobhan Dowd
EDITORE: Oscar Mondadori
PAGINE: 232
PREZZO COPERTINA: € 10,00




























TRAMA




Una notte di luna e brezza leggera, il piccolo Conor si sveglia di colpo sentendo bussare alla finestra della sua cameretta. Terrorizzato, allunga l'orecchio per cogliere qualche rumore sospetto dal piano di sotto. Nulla. Sono passati sette minuti dalla mezzanotte. 

D'un tratto, sente chiamare il suo nome...Conor è preso dal panico: potrebbe essere l'apparizione spaventosa che da giorni lo tormenta nel sonno, l'incubo che viene a trovarlo da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. 

Invece, quando si fa coraggio e si sporge dalla finestra, trova ad attenderlo un mostro. Un mostro tutto particolare, però, senza artigli o denti aguzzi. 

E' semplicemente un albero. Antico e selvaggio, una creatura che sembra uscita da un altro tempo.

Il mostro è pronto a stringere un patto con lui: nelle notti successive racconterà a Conor tre storie, di quelle che aiutano a uccidere i draghi che ognuno di noi nasconde nel fondo del proprio animo, storie che spingono ad affrontare le paure più grandi. 

Ma in cambio la creatura misteriosa vuole da lui una quarta storia, un racconto che deve contenere e proteggere la cosa più pericolosa di tutte: la verità.



Conor è entrato nel mio cuore di sua spontanea volontà e mi ha davvero fatto provare sensazioni fortissime, è uno di quei personaggi in grado di sconvolgere la mia emotività. Per il suo modo di affrontare la sua difficile vita, tutti lo compatiscono e provano pena per lui per la sua situazione, ma nessuno si rende conto che Conor vorrebbe essere trattato come qualsiasi altro bambino, vorrebbe avere una punizione se fa qualcosa di sbagliato, vorrebbe che i professori si arrabbiassero con lui per i compiti non fatti. L'unica persona che realmente lo vede e lo vorrebbe ascoltare, lui non la vuole intorno, perché lo ha tradito e lo ha fatto soffrire. Reagisce a tutto con indifferenza, come se non gli importasse nulla, mentre dentro di lui urla di dolore per il segreto che nasconde e che non può rivelare a nessuno. 
E' meraviglioso il rapporto che si viene a creare fra Conor e il mostro, che ai suoi occhi assumerà una figura quasi paterna e lo aiuterà ad affrontare i suoi problemi. Il loro è un rapporto particolare che inizia con diffidenza e sfiducia, sia da una parte che dall'altra, le cose cambiano piano piano: quando Conor comprende che il mostro vuole aiutarlo realmente e quando il mostro comprende che Conor ha realmente bisogno di aiuto e "normalità".
Un libro che mi ha sconquassato il cuore, che mi ha fatto soffrire, ma mi ha intenerito tantissimo. Un libro che mi rimarrà dentro, con un protagonista a cui è impossibile rimanere indifferenti.

"Sette minuti dopo la mezzanotte" è un romanzo per ragazzi, ma ha la capacità di scatenare fortissime emozioni anche in un adulto. Una lettura che va affrontata con calma e quando non si ha l'umore sotto i piedi, perché altrimenti lo sconvolgimento dato dalla lettura sarà devastante.

Siobhan Dowd



Siobhan Dowd  è nata a Londra il 4 febbraio 1960  e morta a Oxford il 21 agosto 2007. Ha frequentato un liceo classico cattolico nel sud di Londra, si è laureata in lettere classiche alla Oxford University e ha ottenuto con lode un master in studi etnici e di genere alla Greenwich University.Nel 1984 si è unita al PEN International, dapprima come ricercatrice per conto del Comitato per gli scrittori imprigionati e successivamente come direttrice del PEN American Center's Freedom-to-Write Committee a New York City. Il suo lavoro comprendeva il finanziamento e la direzione del comitato di difesa dello scrittore Salman Rushdie negli USA e viaggi in Indonesia e Guatemala per indagare sulle locali condizioni dei diritti civili degli scrittori. Durante i sette anni del suo soggiorno a New York, Siobhan Dowd è stata nominata fra i "top 100 Irlandesi-Americani" dalla rivista "Irish-America Magazine" e Aer Lingus per il suo lavoro internazionale contro la censura.Al suo ritorno nel Regno Unito, Siobhan Dowd è stata cofondatrice, insieme a Rachel Billington, della sezione britannica del programma PEN per lettori e scrittori. Il programma porta gli autori nelle scuole di aree socialmente disagiate, oltre che nelle prigioni, nei riformatori e nelle comunità di recupero. Nel corso del 2004, Siobhan Dowd ha prestato servizio come vice commissario per i diritti dei minori nell'Oxfordshire, collaborando col governo locale per assicurare che i servizi dedicati ai minori fossero conformi ai protocolli dell'ONU.Prima della sua morte a causa di un tumore al seno, ha creato la Siobhan Dowd Trust, una fondazione di beneficenza a cui sono destinati tutti i diritti d'autore derivanti dalle sue opere letterarie al fine di assistere i bambini svantaggiati nell'accesso alla gioia della lettura.

Opere

Il mistero del London Eye

La bambina dimenticata dal tempo

Crystal della strada

Siobhan Dowd ha iniziato almeno un altro romanzo prima di morire, che ha per protagonista un ragazzo che deve affrontare la malattia terminale della madre. "Quello che aveva erano i personaggi, una premessa dettagliata e l'inizio. Quello che non aveva, sfortunatamente, era il tempo" ha dichiarato Patrick Ness, lo scrittore che ha successivamente accettato la proposta di terminare la stesura del romanzo, illustrato da Jim Kay. Nel 2012 il libro ha vinto sia la Carnegie Medal (a Ness) sia la consorella Kate Greenaway Medal (a Kay), una doppietta unica negli oltre cinquant'anni di storia del premio. In Italia il libro è uscito all'inizio del 2012.

Il riscatto di Dond

mercoledì 7 settembre 2016

Harry Potter e il prigioniero di Azkabar

Ritorniamo a scuola di magia che ne dite????
Allora continuiamo con il terzo libro della saga di Harry Potter e impegniamoci a studiare le lezioni di magia.


TITOLO: Harry Potter e il prigioniero di Azkabar
AUTORE: J. K. Rowling
EDITORE: Salani editore
PAGINE: 366
PREZZO COPERTINA: € 14,00






























TRAMA

Harry scappa dalla casa degli zii Dursley dopo aver fatto accidentalmente gonfiare con la magia il corpo di Marge, la sorella di suo zio Vernon, che, mentre era ospite a casa Dursley, lo aveva ripetutamente umiliato fino a fargli perdere il controllo. In fuga, sale quindi sul Nottetempo, un autobus magico a tre piani (che ha fatto arrivare per caso) che lo conduce a velocità vertiginosa in giro per l'Inghilterra, per giungere poi a Londra. Sull'autobus, il bigliettaio Stan Picchetto legge e commenta ad alta voce La Gazzetta del Profeta al conducente: Sirius Black, un pericolosissimo criminale, è evaso da Azkaban, la prigione dei maghi, da cui nessuno era mai riuscito a scappare. Harry scende al Paiolo Magico, un locale per maghi, dove trova il Ministro della Magia Cornelius Caramell ad attenderlo. Il Ministro ha un comportamento strano, sembra nascondergli qualcosa e, stranamente, non lo rimprovera né minaccia conseguenze legali per quello che è successo a zia Marge (contrariamente a quanto era successo l'anno prima a causa della magia compiuta in casa Dursley dall'elfo Dobby); anzi, sembra sollevato di averlo ritrovato e gli fa preparare una camera lì al Paiolo Magico chiedendogli di restare fin quando non rientrerà a scuola. Pochi giorni prima del ritorno a Hogwarts, arrivano i suoi amici Ron, con tutta la famiglia, e Hermione per l'acquisto del nuovo materiale scolastico. Ascoltando di nascosto una conversazione fra i genitori di Ron, Harry scopre che il criminale evaso da Azkaban di cui si parlava sulla Gazzetta del Profeta gli sta dando la caccia.
Durante il viaggio per Hogwarts, il treno viene improvvisamente fermato da un'entità oscura, una creatura altissima avvolta in un lungo mantello nero, alla cui vista Harry perde conoscenza. Al suo risveglio, il professor Remus Lupin, il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, gli spiega che la creatura era un Dissennatore, una delle guardie della prigione di Azkaban, e che era stato mandato lì dal Ministero della Magia per cercare Black. A scuola sono previste nuove materie, come Divinazione, la cui professoressa è Sibilla Cooman, e Cura delle Creature Magiche, insegnata da Rubeus Hagrid, custode dei luoghi e delle chiavi ad Hogwarts, che ha acquisito il ruolo dell'insegnante precedente, ora in pensione, in aggiunta al suo lavoro di guardiacaccia. Sono inoltre state introdotte uscite organizzate a Hogsmeade, un villaggio di soli maghi poco lontano da Hogwarts. Durante la prima partita di Quidditch, contro Tassorosso, Harry cade dalla scopa dopo essere stato aggredito da due Dissennatori, che pensavano che lui fosse Sirius Black. A causa della caduta, la sua scopa Nimbus 2000 finisce sul Platano Picchiatore e viene distrutta dall'albero.

Nel corso della prima lezione di Cura delle creature magiche Hagrid mostra agli alunni un ippogrifo di nome Fierobecco. Fierobecco ferisce alla spalla Malfoy, che lo aveva provocato offendendolo, nonostante Hagrid li avesse avvertiti che gli ippogrifi sono molto orgogliosi e suscettibili: per questa ragione l'animale è accusato di essere una bestia pericolosa e viene processato e condannato a morte dal Ministero della Magia. Harry scopre inoltre che Black era il "custode segreto" dell'Incanto Fidelius, l'incantesimo di protezione che, lanciato sulla casa dei Potter, la rendeva invisibile e irraggiungibile da Lord Voldemort: Black però tradì i suoi amici rivelando ai Mangiamorte l'ubicazione della casa. Harry inoltre viene a conoscenza che Black è un fedele seguace di Voldemort e che ha ucciso in un colpo solo tredici persone, polverizzando pure l'amico Peter Minus (di cui venne trovato solo un dito) che lo aveva trovato in una strada affollata di Babbani, ed è per questo che è stato catturato e rinchiuso ad Azkaban. Inoltre viene a conoscenza del fatto che Sirius era ed è tuttora il suo padrino.

Intanto Ron non trova più il suo topo Crosta e incolpa il gatto di Hermione, Grattastinchi, di averlo mangiato. Dopo una lezione di Divinazione nella quale Hermione litiga con la Cooman e se ne va, Harry assiste ad una affidabile profezia della professoressa riguardo Voldemort. Harry, Ron ed Hermione si recano poi a casa di Hagrid per confortarlo, visto che quella stessa sera sarà giustiziato Fierobecco. Hagrid, che aveva ritrovato Crosta, consegna il topo a Ron, poi, all'arrivo del boia, di Silente e di Caramell, i tre ragazzi vanno via. Poco dopo Crosta morde la mano di Ron e fugge, e mentre il ragazzo cerca di riprenderlo all'improvviso appare il Gramo, un cane nero la cui immagine è considerata un terribile presagio di morte, lo stesso che Harry aveva visto a Little Whinging, che rapisce Ron e Crosta e scappa attraverso un passaggio sotto il Platano Picchiatore seguito da Harry e Hermione. Il passaggio conduce alla Stamberga Strillante ad Hogsmeade, e qui i tre amici scoprono che non si trattava del Gramo ma dell'Animagus Sirius Black, raggiunto poco dopo da Lupin che si dimostra subito suo alleato, ma proprio mentre sta per svelare i suoi piani giunge anche Piton, che lo disarma per riportarlo al castello e riconsegnarlo ai Dissennatori. Piton tuttavia viene "schiantato" da Harry, che vuole ascoltare le ragioni di Lupin.
Harry scoprirà così che (James Potter), Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus erano amici per la pelle ai tempi della scuola e avevano fondato un gruppo illegale e non dichiarato di Animagi per proteggere Lupin che, essendo stato morso da bambino dal lupo mannaro Fenrir Greyback, era diventato anch'egli un lupo mannaro. Alla fine si scoprirà che Minus, alias Codaliscia, non era morto nel duello contro Black, ma si era trasformato in topo ed aveva vissuto per tutti gli anni trascorsi da allora nella famiglia dei Weasley; si scopre inoltre che in realtà era lui il Custode Segreto dell'Incanto Fidelius, come Sirius aveva suggerito a James Potter (riteneva, infatti, che Minus fosse meno in vista di lui presso i Mangiamorte). Sirius non è affatto cattivo, anzi è sempre stato innocente e non ha mai commesso nulla di tutto ciò di cui fu accusato, e cerca in tutti i modi di proteggere e difendere Harry: essendo il suo padrino gli vuole bene e gli chiede di andare a vivere con lui, ma con la fuga di Peter Minus, poiché Sirius stava soccorrendo Remus che si era trasformato in lupo mannaro, il Ministero della Magia non può scoprire la verità sugli omicidi di cui è accusato. Sirius deve quindi darsi alla fuga per sfuggire ai Dissennatori, che continueranno a dargli la caccia tentando di infliggergli la punizione più atroce: il loro bacio, che succhia via l'anima.
Il capitolo della saga si conclude con la fuga di Sirius con l'ippogrifo Fierobecco, che era stato salvato da Harry, Hermione e Ron con lo strumento Giratempo, che aveva permesso loro di tornare indietro nel tempo; la fine dell'anno scolastico vede anche le dimissioni del professor Remus Lupin che, siccome Piton ha rivelato che è un lupo mannaro, è costretto a lasciare Hogwarts: la sua natura di lupo mannaro, infatti, era il motivo delle sue frequenti assenze dalle lezioni. Nel viaggio di ritorno sul treno Harry scopre che la Firebolt che lui aveva trovato tra i suoi regali di Natale e che gli era stata sequestrata perché la si temeva maledetta, era un regalo di Sirius; quest'ultimo regala inoltre a Ron un gufo di nome Leotordo, affettuosamente chiamato Leo.


Ancora una volta i toni della narrazione assumono un carattere diverso in questo terzo episodio. Dopo la magica atmosfera del primo e dopo il fitto e spaventoso mistero racchiuso nel secondo, qui assistiamo a un clima più rilassato rispetto al capitolo precedente, sebbene i colpi di scena non manchino. E' vero, la faccenda dell'evasione di un pericoloso assassino dalla famigerata prigione di Azkaban non era rassicurante nè per il lettore nè tantomeno per Harry, che qui sarà ricercato nientepopodimeno che da un mago adulto e deciso ad ucciderlo a tutti i costi. Nonostante ciò però il libro non è costellato di eventi sconcertanti come accade in "Harry Potter e la Camera dei Segreti"; alcune novità attraggono l'attenzione del lettore, rendendo piacevole e scorrevole la lettura di questo terzo capitolo, come per esempio le nuove lezioni, l'amabile professor Lupin e le vicende di Fierobecco, ippogrifo preso in simpatia da Hagrid.
In compenso assistiamo a un'evoluzione dei personaggi protagonisti: Harry diventa più combattivo, un po' più grintoso, Ron ed Hermione non fanno che battibeccarsi tra loro, e quest'ultima finisce per cedere alla tentazione di trasgredire le regole, con razionalità s'intende! 
Il colpo di scena finale è stato eccezionale, ricordo ancora quanto mi sorprese la prima volta! Rimasi letteralmente sconvolto dalle rivelazioni contenute negli ultimi capitoli... adesso li ho letti con una consapevolezza diversa, ma ancora una volta devo ammettere che la Rowling riesce sempre a stupire i suoi lettori tessendo una trama perfetta.

martedì 6 settembre 2016

Assassinio null'Orient-Express

A chi non piacerebbe far parte ad una investigazione per trovare il colpevole di un omicidio?
Agatha Christie è la regina del thriller e questo libro è uno delle prime indagini di Poirot.



TITOLO: Assassinio null'Orient-Express
AUTORE: Agatha Christie
EDITORE: Oscar Mondadori
PAGINE: 238
PREZZO COPERTINA: € 10,00







Assassinio sull'Orient Express è uno tra i più famosi romanzi gialli di Agatha Christie, reso ancora più celebre dall'omonimo film del 1974. Ha tra i protagonisti il detective Hercule Poirot.





TRAMA

L'investigatore Hercule Poirot, avendo preso il Simplon Orient Express (Istanbul-Trieste-Calais), si trova a indagare sull'assassinio di un certo Ratchett, un distinto americano ritrovato esanime nel proprio scompartimento, sullo stesso treno in cui viaggia il detective. Ma un'abbondante nevicata bloccherà il convoglio per parecchie ore in Jugoslavia, e in questo modo Poirot si vedrà costretto a ipotizzare che l'assassino sia uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella carrozza per Calais, la stessa in cui si trova quello del signor Ratchett.
Un indizio rivelatore porterà alla scoperta che il vero nome della vittima era l'italiano Cassetti, un assassino in fuga dalla giustizia americana perché accusato del rapimento a scopo di estorsione e dell'omicidio della piccola Daisy Armstrong, avvenuto anni prima (l'episodio si ispira alla tragedia che colpì il noto aviatore statunitense Charles Lindbergh, il cui figlioletto Charles III di un anno e mezzo fu rapito e brutalmente ucciso nel 1932), uccisione che in seguito aveva provocato indirettamente altre morti fra le persone a lei vicine.
Sarà l'inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri del vagone, e fra esitazioni, reticenze, contraddizioni e lapsus indicativi emergerà che più di un passeggero aveva avuto dei legami con la famiglia Armstrong, e che certi depistaggi e la presenza di tanti indizi sono un tentativo premeditato per confondere e fuorviare le investigazioni del detective e per indirizzarne altrove le indagini.

Gli indizi principali

Il fazzoletto con la H e il passaporto truccato

All'interno della camera di Ratchett/Cassetti Poirot, il signor Bouc e il dottor Constantine trovarono un fazzoletto ricamato elegantemente la lettera "H". Chiedendo a tutte le donne, dalle più umili alle più ricche, se avessero l'H nel nome o nel cognome, venne fuori che il fazzoletto non era di nessuno. I sospetti caddero poi sulla contessa Andrenyi, il cui nome era Elena. Ma sul passaporto di quest'ultima c'era una macchia di unto (creata a posta dal conte Andrenyi) che nascondeva la H davanti al nome. Pertanto la contessa si chiamava Helena e non Elena. Fatto sta che, nonostante questo, il fazzoletto non appartenesse alla contessa Andrenyi, bensì alla principessa Dragomiroff, di origine russa, l'unica donna alla quale non era stato chiesto se il fazzoletto fosse suo. Il suo nome di battesimo era Natalia, ma in russo la N si scrive come l'H. Svelato questo mistero, il fazzoletto era tornato alla sua proprietaria.

Il nettapipe

Sempre nella stanza di Ratchett, oltre al fazzoletto ricamato sopra citato, Poirot e i suoi due compagni hanno rinvenuto un nettapipe. Durante le deposizioni Poirot, con molta astuzia, ha chiesto ai passeggeri se fumassero la pipa. Tutti, a quanto pare, fumavano la sigaretta, tranne il colonnello Arbuthnot, il quale disse senza alcun problema di fumare la pipa e che probabilmente il nettapipe fosse di sua proprietà.

Il perché degli indizi precedenti

Ora, sia il fazzoletto sia il nettapipe erano stati messi nello scompartimento di Ratchett dopo il delitto. Infatti i congiurati, bloccati dalla neve, avevano posizionato i due indizi per depistare le indagini. Questo perché, grazie a questi due oggetti, i sospetti venivano a cadere sul colonnello Arbuthnot e sulla principessa Dragomiroff, quelli più insospettabili, con l'alibi più forte e minuzioso e anche i due che sembrava non avessero alcun legame con gli Armstrong.


L'orologio e l'ora del delitto

Nella tasca del pigiama di Ratchett è stato rinvenuto un orologio fermo sull'una e un quarto. La coincidenza è anche strana per il fatto che a lato del letto della vittima c'era un gancio fatto apposta per tenere l'orologio. Questo ha quindi fatto pensare che l'orologio fosse stato messo lì dall'assassino per depistare le indagini. Poirot era certo che il delitto fosse stato compiuto prima delle 0:37, quando sentì provenire una voce, che parlava in francese, dallo scompartimento di Ratchett. Ma Ratchett non sapeva il francese, quindi non poteva essere stato lui a parlare, ma l'assassino. Pertanto a quell'ora Ratchett era già morto.

Il kimono scarlatto e l'uniforme del conduttore

Poirot fece perlustrare le valigie e in quella della cameriera tedesca fu ritrovata l'uniforme del finto conduttore, facendo presumere che l'assassino, scappando e avendo trovato quello scompartimento vuoto, l'avesse infilata nella valigia. Tornato al suo scompartimento, Poirot trovò il kimono scarlatto dentro alla sua valigia e la prese come una sfida, avendola accettata.

Finale

L'alternarsi di colpi di scena porterà alla soluzione del caso, e al termine dell'inchiesta Poirot potrà presentare al sig. Bouc, al dottor Constantine e agli altri viaggiatori due possibili soluzioni del caso: una prima, semplice conclusione secondo cui uno sconosciuto, travestito da dipendente delle ferrovie, sia entrato nella cabina di Cassetti e lo abbia pugnalato. E una seconda ipotesi, assai più ardita e complessa, illustrata da Poirot attraverso una precisa e accurata ricostruzione dell'accaduto, durante la quale innumerevoli frammenti fino ad allora sconnessi verranno a combaciare. Stando a questa deduzione, il signor Cassetti è stato colpito da dodici pugnalate, ognuna vibrata da una diversa persona. Quindi il colpevole non è uno solo, ma ad aver ucciso Cassetti sono state dodici persone diverse (undici dei dodici passeggeri della carrozza Istanbul-Calais e un controllore), che avevano deliberatamente trovato sistemazione sul treno per portare a termine una vendetta per la morte della piccola Daisy, a cui tutti i sospettati erano profondamente legati. Il libro si conclude con la decisione da parte di Monsieur Bouc e del dottor Constantine di non consegnare tutti i passeggeri alla polizia iugoslava ma di addossare la colpa dell'assassinio ad uno sconosciuto, come nella prima soluzione offerta da Poirot, ritenendo che una sentenza sia stata espressa da una giuria composta da tutti coloro che erano legati alla famiglia Armstrong, e che dopo tanti anni giustizia sia stata fatta.




Non avevo mai letto nulla di Agatha Christie ma ne avevo sentito parlare molto bene. Devo dire che non è una lettura "leggera" ma è molto impegnativa perchè bisogna tenere a mente tutti gli indizi e tutte le sfumature delle indagini. 
Quindi vi consiglio di non leggerlo la sera!!!
Comunque la descrizione dei personaggi, del luogo e dei fatti sono molto chiari e di facile comprensione. L'investigatore Poirot è un personaggio che la scrittrice è riuscita ha renderlo vero-simile quasi reale in alcuni aspetti, non solo del suo carattere ma anche del comportamento che tiene durante gli interrogatori. L'autrice ci pone subito il delitto porgendoci su un piatto d'argento alcuni indizi a cui noi dovremmo usare per arrivare alla soluzione del mistero. Ma credo che nessuno di noi abbia capito niente se non ci fosse l'aiuto di Poirot che ci risolve interrogatorio dopo l'altro alcuni nodi.