lunedì 16 aprile 2018

La fattoria degli animali

È bello abitare in una fattoria circondato dalla natura e sopratutto dagli animali e stare in completa tranquillità e serenità. 
Almeno è quello che credeva il proprietario della fattoria descritta in questo libro.




TITOLO: La fattoria degli animali
AUTORE: George Orwell
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 140
PREZZO: € 10,50















TRAMA
Il fattore Jones possiede una fattoria, ma non è in grado di governarla: è alcolizzato, incompetente e crudele contro gli animali, che sfrutta senza pietà.
Una sera tutti gli animali si riuniscono intorno a Vecchio Maggiore, un anziano e saggio maiale, che narra loro di un sogno che ha fatto, un mondo dove gli animali sono liberi dall’uomo e si autogestiscono, vivendo in armonia. Vecchio Maggiore muore da lì a poco.
Un giorno Jones dimenticata di dare da mangiare agli animali e questi, esasperati, lo cacciano via. Il ruolo di guida viene assunto da due maiali: Napoleon e Palla di Neve.

Il nome “Fattoria Padronale” viene cambiato in “Fattoria degli animali”. Vengono scritti sulla parete della stalla i comandamenti dell’Animalismo, la loro nuova filosofia:
1) Tutto ciò che va su due gambe è nemico.
2) Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico.
3) Nessun animale vestirà abiti.
4) Nessun animale dormirà in un letto.
5) Nessun animale berrà alcolici.
6) Nessun animale ucciderà un altro animale.
7) Tutti gli animali sono uguali.
Gli animali, illetterati, si dimostreranno incapaci di ricordarli, quindi verrà coniato il facile motto“quattro gambe buono, due gambe cattivo”, belato con soddisfazione dalle pecore.

Jones, aiutato dai due fattori Pilkington e Frederick, prova a tornare in possesso della fattoria, ma gli animali si battono eroicamente ed è costretto ad andarsene per sempre. Tuttavia la possibilità di un suo ritorno verrà usato da Napoleon come pretesto per intimidire gli altri animali e costringerli all’obbedienza.
Le cose all’inizio sembrano andare bene, ma i problemi non tardano ad arrivare.
Torna il corvo Mosè, che partecipa alla ricchezza dei maiali e incanta gli altri con favole su Monte Zuccherocandito, una specie di paradiso. Mollie, una vanitosa cavalla, stanca della fatiche della fattoria e nostalgica della vita agiata che conduceva sotto Jones, scappa via.

La rivalità fra Napoleon e Palla di Neve si fa sempre più aspra. Palla di Neve fa approvare il suo disegno di costruire un mulino per aumentare la produttività della fattoria, Napoleon reagisce sguinzagliando i suoi cani, costringendolo alla fuga.
D’ora in poi Napoleon sarà il dittatore della fattoria, mentre Palla di Neve verrà usato come capro espiatorio per ogni problema. Quando il mulino crolla, per esempio, la colpa verrà subito data a Palla di Neve.

Lo strapotere dei maiali è evidente, ma gli animali si dimostrano incapaci di reagire, accecati dalla retorica di Napoleon, in cui hanno estrema fiducia. I maiali assumono atteggiamenti sempre più simili agli uomini, mentre alcuni animali sgraditi a Napoleon iniziano a sparire, accusati di essere spie di Palla di Neve.
Di fronte alle difficoltà, la risposta del cavallo Boxer è “lavorerò di più”. E così farà, finché non verrà gravemente ferito da un attacco di Frederick e verrà cinicamente venduto a un macellaio da Napoleon (che invece dirà agli animali che ha fatto ricoverare il cavallo in una clinica).

A poco a poco tutti i comandamenti vengono cambiati, in accordo con i comportamenti dei maiali:
1. Tutto ciò che va su due gambe è nemico (a meno che non ci si possa guadagnare qualcosa)
2. Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico
3. Nessun animale indosserà vestiti (se non in occasioni speciali)
4. Nessun animale dormirà in un letto (con le lenzuola)
5. Nessun animale berrà alcolici (in quantità eccessiva)
6. Nessun animale ucciderà un altro animale (senza motivo)

Un giorno i maiali imparano a camminare su due zampe, accompagnati dal belato delle pecore che gridano “quattro gambe buono, due gambe meglio”, modifica del vecchio slogan “quattro gambe buono, due gambe cattivo”.
Confusi, gli animali si recano di nuovo presso la parete dei comandamenti, dove vedono che ormai è rimasta un’unica frase:
Tutti gli animali sono uguali. (ma alcuni sono più uguali degli altri)

Il libro si conclude con una scena emblematica: i maiali stringono un’alleanza con gli umani (e cambiano di nuovo il nome della tenuta da “Fattoria degli Animali” a “Fattoria Padronale”) e festeggiano giocando a carte e ubriacandosi. Gli animali, attoniti, non riescono più a distinguere gli uni dagli altri.

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