TITOLO: Un borghese piccolo piccolo
AUTORE: Vincenzo Cerami
EDITORE: Corriere della sera - Garzanti Libri spa
PAGINE: 144
PREZZO: € 4,90
TRAMA
Il libro inizia con Giovanni e Mario che sono al lago a pescare, come tutte le domeniche. Dopo un po' decidono di ritornare a casa per cenare; tornati a casa mangiano con Amalia e discutono di come potrà Mario trovare un lavoro. Il giorno dopo Giovanni, mentre è al lavoro, apprende che si terrà un concorso per 1200 nuovi posti allo stesso ministero in cui lavora. Giovanni decide di iscrivere Mario, ma sapendo che lui non potrebbe farcela, va a chiedere al capufficio se può favorirlo. Il dirigente gli spiega che nel concorso vi sono due prove, una orale e una scritta; in quella orale può favorire Mario, ma in quella scritta no. Il capufficio, però, vedendo Giovanni abbattuto, gli chiede se è disposto ad entrare nella Massoneria, in modo da poter conoscere anche lui il contenuto del test, usufruendo dei "vantaggi" di cui godono i membri della loggia.
Giovanni accetta e il capufficio allora gli presta dei libri che trattano di Massoneria, dicendo che deve leggerli e poi ridarglieli. Appena tornato a casa Giovanni ordina al figlio di ripassare matematica e italiano, e nel mentre legge i libri datigli. Dopo qualche giorno Giovanni entra nella Massoneria, e qualche settimana prima del concorso ottiene dal capufficio le risposte dell'esame, che fa imparare a memoria a Mario. Il giorno del concorso Giovanni e Mario si stanno recando al ministero, ma dei rapinatori che stanno scappando sparano e accidentalmente colpiscono Mario che muore. Il giorno dopo si tiene il suo funerale, e dopo un mese la signora Amalia, per il dolore della morte del figlio, rimane vittima di una trombosi. Qualche mese dopo Giovanni si abitua al nuovo modo di vivere, va a lavorare e alle riunioni massoniche come sempre e ogni settimana va in questura per vedere se riconosce tra i sospetti l'assassino di Mario. Un giorno, quando si reca in questura per vedere i nuovi sospettati, riconosce l'assassino ma non dice niente.
L'assassino viene rilasciato e mentre ritorna viene seguito da Giovanni che lo cattura e lo porta nella sua baracca vicino al lago dove con del fil di ferro lo lega e lo imbavaglia quasi fino a strozzarlo e lo tortura per diversi giorni. Nei giorni seguenti l'assassino muore, Giovanni seppellisce alla meglio il corpo vicino alla baracca e se ne va. Successivamente va in pensione, ma proprio lo stesso giorno dell'agognato traguardo Amalia muore. Dopo i funerali Giovanni ritorna a seppellire meglio l'assassino. Poi ritorna alla sua vita di prima.
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