domenica 23 ottobre 2016

I 100 libri della BBC - I 100 libri che si dovrebbero leggere una volta nella vita



Essendo una assiduo frequentatore del mondo Youtube e vedendo molti video fatti da alcuni BOOKTUBERS della rete, mi sono imbattuto a questi due video che si potrebbero definirsi delle "Challenge", ma che in realtà ti consiglia di leggere almeno una volta nella vita dei libri che si possono definire classici che rendono più ampia la nostra conoscenza non solo letterale ma anche culturale. 

 



Ma quali sono i libri che dobbiamo leggere almeno una volta prima di morire? Una lista stilata dalla BBC ne indica almeno 100. In realtà l’elenco dei libri è ispirato ad un sondaggio effettuato tra i lettori britannici. 

(Cliccando sui libri che ho letto "selezionati in grassetto" troverete la trama e la recensione.) 

Eccola "rivisitata" per l’Italia (secondo un’altra fonte “Il Signore degli Anelli” sarebbe al primo posto):

1 Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen
2 Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien
3 Il Profeta – Kahlil Gibran
4 Harry Potter – JK Rowling (Ho letto i primi tre libri della saga)
5 Se questo è un uomo – Primo Levi
6 La Bibbia
7 Cime Tempestose – Emily Bronte
8 1984 – George Orwell
9 I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni (Ho letto l'originale a scuola, ma ho recensito il libro rivisitato per ragazzi)
10 La Divina Commedia – Dante Alighieri
11 Piccole Donne – Louisa M Alcott
12 Lessico Familiare – Natalia Ginzburg
13 Comma 22 – Joseph Heller
14. L’opera completa di Shakespeare
15 Il Giardino dei Finzi Contini – Giorgio Bassani
16 Lo Hobbit – JRR Tolkien
17 Il Nome della Rosa – Umberto Eco
18 Il Gattopardo – Tommasi di Lampedusa
19 Il Processo – Franz Kafka
20 Le Affinità Elettive – Goethe
21 Via col Vento – Margaret Mitchell
22 Il Grande Gatsby – F. Scott Fitzgerald
23 Bleak House – Charles Dickens
24 Guerra e Pace – Leo Tolstoj
25 Guida Galattica per Autostoppisti – Douglas Adams
26 Brideshead Revisited – Evelyn Waugh
27 Delitto e Castigo – Fyodor Dostoyevsky
28 Odissea – Omero
29 Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll (letto e anche recensito "Alice attraverso lo specchio)
30 L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
31 Anna Karenina – Leo Tolstoj
32 David Copperfield – Charles Dickens (Ho letto il libro rivisitato per ragazzi)
33 Le Cronache di Narnia – CS Lewis
34 Emma – Jane Austen
35 Cuore – Edmondo de Amicis
36 La Coscienza di Zeno – Italo Svevo
37 Il Cacciatore di Aquiloni – Khaled Hosseini
38 Il Mandolino del Capitano Corelli – Louis De Berniere
39 Memorie di una Geisha – Arthur Golden
40 Winnie the Pooh – AA Milne
41 La Fattoria degli Animali – George Orwell
42 Il Codice da Vinci – Dan Brown
43 Cento Anni di Solitudine – Gabriel Garcia Marquez
44 Il Barone Rampante – Italo Calvino
45 Gli Indifferenti – Alberto Moravia
46 Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar
47 I Malavoglia – Giovanni Verga
48 Il Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello
49 Il Signore delle Mosche – William Golding
50 Cristo si è fermato ad Eboli – Carlo Levi
51 Vita di Pi – Yann Martel
52 Il Vecchio e il Mare – Ernest Hemingway
53 Don Chisciotte della Mancia – Cervantes
54 I Dolori del Giovane Werther – J. W. Goethe
55 Le Avventure di Pinocchio – Collodi
56 L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon
57 Siddharta – Hermann Hesse
58 Il mondo nuovo – Aldous Huxley
59 Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon
60 L’Amore ai Tempi del Colera – Gabriel Garcia Marquez
61 Uomini e topi – John Steinbeck
62 Lolita – Vladimir Nabokov
63 Il Commissario Maigret – George Simenon
64 Amabili resti – Alice Sebold
65 Il Conte di Monte Cristo – Alexandre Dumas
66 Sulla Strada – Jack Kerouac
67 La luna e i Falò – Cesare Pavese
68 Il Diario di Bridget Jones – Helen Fielding
69 I figli della mezzanotte – Salman Rushdie
70 Moby Dick – Herman Melville
71 Oliver Twist – Charles Dickens
72 Dracula – Bram Stoker
73 Tre Uomini in Barca – Jerome K. Jerome
74 Notes From A Small Island – Bill Bryson
75 Ulisse – James Joyce
76 I Buddenbroock – Thomas Mann
77 Il buio oltre la siepe – Harper Lee
78 Germinale – Emile Zola
79 La fiera delle vanità – William Makepeace Thackeray
80 Possession – AS Byatt
81 A Christmas Carol – Charles Dickens
82 Il Ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde
83 Il Colore Viola – Alice Walker
84 Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro
85 Madame Bovary – Gustave Flaubert
86 A Fine Balance – Rohinton Mistry
87 La tela di Carlotta – EB White
88 Il Rosso e il Nero – Stendhal
89 Le Avventure di Sherlock Holmes – Sir Arthur Conan Doyle
90 The Faraway Tree Collection – Enid Blyton
91 Cuore di tenebra – Joseph Conrad
92 Il Piccolo Principe– Antoine De Saint-Exupery
93 The Wasp Factory – Iain Banks
94 Niente di nuovo sul fronte occidentale – Remarque
95 Un Uomo – Oriana Fallaci
96 Il Giovane Holden – Salinger
97 I Tre Moschettieri – Alexandre Dumas
98 Amleto– William Shakespeare
99 La fabbrica di cioccolato – Roald Dahl
100 I Miserabili – Victor Hugo

E voi? Quanti ne avete letti? Iniziate la vostra sfida personale e leggete il più possibile!!!!!!!

Il ritratto di Dorian Gray

L'arte è da sempre stata una delle espressioni evolutive e culturali  più usate negli anni.
In questa opera l'autore Oscar Wilde ha usato come perno centrale del racconto un ritratto che raffigurava "all'inizio" la pienezza della gioventù di un giovane ragazzo "Dorian Gray":




TITOLO: Il ritratto di Dorian Gray
AUTORE: Oscar Wilde
EDITORE: Idea libri - Immortali serie verde
PAGINE: 194
PREZZO COPERTINA: 


Il ritratto di Dorian Gray è un romanzo del 1890 scritto da Oscar Wilde.
Narra di un uomo che trova il modo di rimanere eternamente giovane e bello facendo invecchiare al proprio posto il suo ritratto.






















TRAMA
Il romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all'epoca era pervasa da una mentalità tipicamente borghese. 
Dorian è un bellissimo giovane che, sia per il suo aspetto fisico che per il suo modo di pensare, suscita in tutti un particolare interesse. Il ritratto donatogli dal pittore è così ben riuscito che il ragazzo, ammirandolo, esprime il rimpianto di dover lui invecchiare mentre il ritratto sarebbe rimasto sempre giovane, e fa un vero e proprio patto con il diavolo per far sì che avvenga il contrario. 

La vita di Dorian cambiò radicalmente quando conobbe Lord Henry Wotton, nobile cinico e spregiudicato, che con le sue idee sul piacere e la bellezza riesce a cambiare la vita e la purezza giovanile di Dorian; successivamente questi si fidanzò con Sybil Vane, però il cambiamento di Dorian fa sì che la storia finisca male, infatti, lui la abbandona freddamente; questa si uccide e il giovane, superato facilmente, grazie ai suggerimenti di Lord Henry, il primo dolore, trascorre la stessa serata in teatro, come se non fosse successo nulla. 
Il giorno dopo, però, scopre che il suo ritratto è cambiato; infatti, c’era un’espressione di crudeltà che prima non c'era; a questo punto decise di nasconderlo in soffitta e continuare la sua vita piena di vizi, ma conservando intatto il suo bellissimo viso di giovane, mentre il quadro invecchia e si fa sempre più orribile. Una notte uccide Basil Hallward, che ha tentato di rimproverargli il suo modo di comportarsi e ne fa distruggere il corpo da un suo amico chimico, il quale poi si uccide. Dorian non viene scoperto ma il ritratto diventa sempre più mostruoso e sulla mano che aveva dato il colpo mortale all'amico appare una goccia di sangue.


Il fratello di Sybil Vane, che aveva giurato di vendicare la sorella e lo aveva cercato per venti anni, rimane ucciso in un incidente di caccia, proprio quando sta per raggiungere Dorian; alla fine, stanco e nauseato di quel ritratto che testimoniava le sue colpe e la sua brutalità interiore, Dorian Gray colpisce con un coltello il cuore del ritratto, ma accade un fatto incredibile, infatti, cade morto egli stesso, mentre il quadro riacquista l’aspetto che aveva all’inizio: una meravigliosa giovinezza pura e ingenua; i servi stentano a riconoscere nell'orribile vecchio che trovano ai piedi del ritratto il loro splendido padrone.





"Lo studio era pieno dell'odore intenso delle rose, e quando la brezza estiva passava tra gli alberi del giardino, penetrava dalla porta aperta il profumo pesante del glicine o la fragranza più delicata del biancospino."

Questo è uno dei più famosi romanzi scritti da Oscar Wilde. 
E' un classico per eccellenza, che tutti almeno una volta nella vita devono leggerlo. L'opera è un misto di fantasia mista alla realtà che lo scrittore è riuscito talmente bene ad intrecciarli da creare un vero e proprio capolavoro.
Devo confessare che da quanto ho iniziato a riprendere in mano un libro e leggere dopo ma mia conclusione nell'ambito scolastico, il primo libro che mi ritrovavo sottocchio era proprio questo ma lo ho sempre rimandato perchè essendo un classico la lettura sarebbe stata molto pesante. 
E' in effetti per me è stato così.
L'inizio l'opera ti immerge immediatamente al fulcro del racconto ossia ti porta nello studio del pittore Basil intento a dipingere il ritratto del suo adoratissimo figurante e fin qui tutto bene. La lettura mi iniziava ad entusiasmare sopratutto quando si scopre la mutazione improvvisa dell'espressione del volto sul ritratto. Giunto ai capitoli centrali mi sono rallentato per le innumerevoli descrizioni e aforismi che Wilde scrive. 
Ma arrivati al XII CAPITOLO la lettura è stata più articolata e piena di colpi di scena, proprio come piacciono a me.
Tutto sommato ognuno di noi si riconosce un pò in Dorian Gray, perchè tutti abbiamo un lato buono e uno cattivo e quando commettiamo qualche atto non giusto cerchiamo davanti alle persone di camuffare proponendo un atteggiamento e comportamento tale da non far capire niente. 
Devo consigliare la lettura di questo libro nel periodo autunnale e sopratutto nel periodo di Halloween, perchè non essendo un libro di horror ti immerge in una sensazione un pò macabra sopratutto ogni qual volta Dorian guardava il suo orrendo ritratto.


I pesci non chiudono gli occhi

Immaginatevi di ricordare avvenimenti accaduti cinquant'anni fa quando si ha avuto solo l'età di 10 anni!!!
Saranno dei ricordi nostalgici, divertenti, malinconici che ci fanno rivivere emozioni perduti da tanto tempo.




TITOLO: I pesci non chiudono gli occhi
AUTORE: Erri De Luca
EDITORE: Feltrinelli
PAGINE: 228
PREZZO COPERTINA: € 6,50



















TRAMA
Il libro è ambientato presumibilmente in un'isola nei pressi di Napoli (la posizione esatta non viene mai specificata) e l'autore narra i suoi trascorsi di bambino di circa una decina d'anni. Quell'anno aveva incontrato una ragazza ed avevano cominciato a chiacchierare seduti sui gradini di una palafitta del bar. Da allora tre ragazzi invidiosi di Erri cominciano a perseguitarlo. Per difesa Erri decise di nascondere un riccio sotto la sabbia perché infilzasse uno dei tre ragazzi, cose che puntualmente avviene. Dopo quell'episodio i tre ragazzi diventano sempre più agguerriti fino a massacrare Erri in spiaggia, costringendolo ad essere ricoverato in ospedale. Da quel momento la ragazza (che nel libro viene sempre definita così in quanto l'autore non ne ricorda il nome) decide di dover agire. Impone ad Erri di non parlarle per tre giorni ed il terzo giorno s'incontrano al porto. Gli dice di recarsi alle ore quattro del giorno successivo nella sua cabina dello stabilimento balneare e di rimanerci fino a quando non lo chiama. La ragazza fa in modo che i due ragazzi si massacrino a vicenda fino a non stare più in piedi e solo a quel punto dice ad Erri di uscire dalla cabina e lo bacia davanti ai due sconfitti. I due trascorrono gli ultimi giorni di vacanza insieme per poi non rivedersi più.




Molto, molto personale come libro. E' più di una semplice Auto-Biografia, è una vera e propria confessione. E' il primo libro di De Luca che leggo e mi ha stupito, mi ha fatto innamorare il suo stile. Più che un libro, sembra una discussione a 4 occhi con l'autore, ti sembra di esserti seduto su una panchina assieme a lui e mentre ti descrive gli scenari e gli avvenimenti, tu cerchi di idealizzarli e incredibilmente saltano nella tua testa tutti i profumi, gli odori, i rumori dell'infanzia passata al mare. 
Da subito mi ha incuriosito il titolo e solo verso la fine ho capito il vero significato. "I pesci non chiudono gli occhi" e la frase che pronuncia la ragazza quando bacia il protagonista perchè durante il bacio lui non chiude gli occhi e visto che era affascinato dai pesci e dal mondo marino in generale era un'affermazione fatta a puntino.

Erri De Luca


Nato a Napoli nel 1950, Erri De Luca ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Il nome, Erri, è la versione italiana di Harry, il nome dello zio.  Ha studiato nelle scuole pubbliche De Amicis ( elementari), Fiorelli ( medie), Umberto I ( liceo).  A 18 anni lascia Napoli e inizia l’impegno politico nella sinistra extraparlamentare, che dura fino ai 30 anni. Termina nell’autunno ’80 con la partecipazione alla lotta contro le ventimila espulsioni dalla FIAT Mirafiori a Torino.
Tra il ’76 e il ’96 svolge mestieri manuali.   Tra il 1983 e il 1984 è in Tanzania volontario in un programma riguardante il servizio idrico di alcuni villaggi. Durante la guerra nei territori dell’ex Jugoslavia, negli anni ’90, è stato autista di camion di convogli umanitari. Nella primavera del ’99 è a Belgrado, stavolta da solo,  durante i bombardamenti della Nato, per stare dalla parte del bersaglio. A questo periodo risale l’amicizia con il poeta Izet Sarajlic di Sarajevo, conosciuto durante la guerra di Bosnia, e di Ante Zemljar poeta e comandante partigiano della guerra antinazista.
Il suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue. Autodidatta in swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento. Per il cinema ha scritto il cortometraggio “Di là dal vetro”, “Il Turno di Notte lo Fanno le Stelle” (premiato al Tribeca Film Festival di New York 2013), la biografia musicale “La Musica Provata” e il documentario “Alberi che camminano”. Ha tradotto in napoletano e sceneggiato “La voix humaine” di Cocteau per l’interpretazione di Sophia Loren.
Nel 2011 ha pubblicato il libro "I pesci non chiudono gli occhi" con la casa editrice Feltrinelli.
In teatro è stato in scena con “Attraverso” ( Mario Brunello, Gabriele Mirabassi, Marco Paolini, Gianmaria Testa); “Chisciotte e gli invincibili” ( Gabriele Mirabassi e Gianmaria Testa); “In nome della madre” ( Sara Cianfriglia e Simone Gandolfo); “In viaggio con Aurora” ( Aurora De Luca); “Chisciottimisti” ( Gabriele Mirabassi e Gianmaria Testa). Pratica alpinismo. Le sue montagne preferite sono le Dolomiti.
Nel settembre 2013 e’ stato incriminato per “istigazione a commettere reati”, in seguito a interviste in sostegno della lotta NOTAV in Val di Susa.Il processo iniziato il 28 gennaio 2015 si è concluso dopo cinque udienze il 19 ottobre 2015 con l’assoluzione ” perché il fatto non sussiste”.A sua difesa ha pubblicato “La Parola Contraria”, Feltrinelli.

Matilde

L'intelligenza è un punto di forza che ci rende forti di fronte a chi con la violenza e prepotenza pretende la sua ragione.
Matilde è una bambina molto intelligente è proprio grazie a questa sua capacità è riuscita a tener testa a tutti i soprusi che è costretta ad affrontare. 




TITOLO: Matilde
AUTORE: Roald Dahl
EDITORE: Salani gl'istrici
PAGINE: 224
PREZZO COPERTINA: € 8,00




















TRAMA
Matilde è una bambina di cinque anni e mezzo, dotata di un'intelligenza straordinaria: a un anno e mezzo sapeva parlare correttamente e conosceva la maggior parte delle parole degli adulti, a tre anni ha imparato a leggere da sola grazie alle riviste sparse per casa, a quattro anni sapeva leggere velocemente e a cinque aveva già letto quasi tutti i libri della biblioteca pubblica. 
Ha però la sfortuna di essere nata in una famiglia disonesta: la mamma, Zinnia, è una donna sciocca e superficiale "schiava" del bingo, il papà, Enrico, è un disonesto rivenditore di automobili usate e Michele, il fratello maggiore, un prepotente degno in tutto e di tutto dei genitori. Essi odiano Matilde perché non è come loro e non perdono occasione per offenderla e insultarla. Così la piccola dopo una conversazione con il padre decide di punirlo architettando degli scherzi: una volta cosparge di colla il cappello del padre; un'altra volta chiede in prestito un pappagallo e lo nasconde nel camino facendo credere ai genitori che la stanza da dove era nascosto era stregata; la terza volta fa una mistura a base della lozione per capelli del padre con acqua ossigenata.
Arriva l'autunno e Matilde inizia la scuola. La scuola, però, è il regno della terribile signorina Spezzindue, un donnone dalla forza sovrumana ed ex atleta olimpionica che usa i bambini per allenarsi nel lancio del martello o li rinchiude nello "strozzatoio". Per fortuna, Matilde trova un'amica: la dolce signorina Betta Dolcemiele, colpita dalle qualità della bambina. Un giorno, la sua amica Violetta mette un tritone nella caraffa della Spezzindue. E Matilde, che non ama le ingiustizie e la violenza, si sente scoppiare di rabbia, soprattutto quando viene accusata di aver messo un tritone in un bicchiere d'acqua (cosa che non aveva fatto). Un giorno scopre di possedere uno strano potere: dai suoi occhi si sprigiona un calore immenso, un'energia fortissima, capace di spostare gli oggetti senza toccarli. Si vendica, così, del male subito da lei e dalla sua maestra, costringendo la direttrice a fuggire. Fuggono anche i genitori, inseguiti dalla polizia, ed accettano ben volentieri di lasciare Matilde con la signorina Dolcemiele, che diventa così la sua mamma adottiva, una mamma affettuosa e comprensiva: una vera mamma, non come la sua ex madre fastidiosa.





"Quello che Dahl vuol dire è che l'intelligenza e la cultura sono le uniche armi che un debole può usare contro l'ottusità, la prepotenza e la cattiveria"
Giovanna Zucconi

Lo stile di Dahl è inconfondibile e non si tradisce mai. Con ilarità,umorismo e un modo semplice e diretto di rivolgersi al lettore, Roald Dahl sa sempre conquistare il suo pubblico, tenendolo incollato alle pagine. L'autore sa colpire perfettamente il cuore dei bambini, immedesimandosi completamente in loro. Grazie a questa sua capacità, nascono storie del tutto uniche nel loro genere, colme di fantasia sì, ma anche di realtà e inquietudine. Dahl, infatti, con i suoi libri sembra esorcizzare le paure più comuni dei bambini, portandole all'esasperazione, arrivando perfino a ridicolizzarle. Ed è quello che accade anche in Matilde; quale bambino non ha paura degli insegnati e delle direttrici delle scuole? E se poi la direttrice si chiama Spezzinduee, ecco che la cosa si fa ancora più complicata. Il linguaggio usato da Dahl in questo libro è semplice e diretto, condito con la giusta dose di umorismo. Il ritmo della narrazione è veloce e il libro si lascia divorare facilmente. Le descrizioni sono essenziali, mai eccessive e quasi caricaturali; i personaggi e le situazioni restano subito impressi nella mente dei lettori.L'egoismo dei genitori non permette loro di trovare tempo per i propri figli, che sono spesso abbandonati a se stessi. La stessa "malattia" colpisce la signorina Spezzindue, donna terribile dai modi di fare tutt'altro che ortodossi; ella, per puro e semplice egoismo, finisce per rendere difficile la vita altrui e quella di una persona in particolare, della quale non vi svelo il nome per non rovinarvi l'effetto sorpresa. Tra gli altri temi sfiorati dall'autore ci sono la modestia, la fiducia, l'amicizia, la generosità e l'altruismo.
Da questo libro è stato tratto il film "Matilda sei mitica", anche se non rispetta in tutto e per tutto il libro. Ho trovato molte scene non girate della storia e altre nuove non presenti nel libro. Ad esempio mancava nel film la scena del pappagallo ed sono state aggiunte altre scene non presenti nel racconto come: la visita nel salone e officina di auto del padre, il bufè di dolci, la rottura del televisore con la magia, l'incursione nella casa della Spezzindue.....

Roald Dahl


Roald Dahl nacque nel 1916 in Galles da genitori norvegesi. Il padre emigrò in Gran Bretagna da Sarpsborg e si stabilì a Cardiff verso il 1880. Sposatisi nel 1911, i genitori diedero al figlio il nome Roald in onore dell'esploratore norvegese Roald Amundsen, considerato in Norvegia un eroe nazionale. L'infanzia è segnata dalla severità e dall'educazione impartitagli nei collegi frequentati, ma anche dalla gioia della famiglia ed è raccontata dall'autore stesso nel libro Boy.
Terminati gli studi, nel 1934, Dahl decide di non iscriversi all'università e trova lavoro presso la Shell Petroleum Company, compagnia scelta perché permetteva di viaggiare e di vivere nello sconfinato impero britannico. In particolare trascorrerà 4 anni lavorando nell'Africa Orientale Britannica, soprattutto nelle colonie inglesi del Kenya e della Tanzania. Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale e Dahl si arruola nella Royal Air Force, dove ottenne rapidamente il grado di tenente pilota, compiendo missioni dal Kenya, alla Libia, alla Grecia, oltre che contro l'aeronautica del governo di Vichy in Siria e Libano.
Alla sua prima missione presso il confine libico subisce però un terribile incidente, dovuto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, per la fine del carburante. Rimasto senza vista per alcuni mesi e con numerose fratture anche al cranio, riuscì a riprendersi e - malgrado avesse da tempo ricominciato a volare e combattere - fu scartato ad una visita di controllo perché si erano verificati numerosi casi di cecità temporanea mentre eseguiva delle picchiate ad alta velocità.
Prima confinato a terra, poi rispedito in Inghilterra (da cui mancava da 7 anni), dopo un breve periodo di convalescenza è inviato all'ambasciata britannica a Washington, dove (con il grado di Wing Commander) avrebbe dovuto coadiuvare l'attaché aeronautica; in realtà il suo lavoro consisteva in propaganda e spionaggio, ruolo in cui si trovavano impegnati in quel momento numerosi intellettuali e futuri scrittori britannici.
Solo nel 1942 inizia la sua carriera di scrittore con un racconto per bambini, iniziato durante il suo trasferimento a Washington, dove aveva conosciuto Cecil Scott Forester. Scriverà infatti, grazie a questo incontro, una storia ispirata alle sue avventure durante la guerra: Shot Down Over Libya. Il primo libro per bambini con cui riscuote maggior successo è James e la pesca gigante pubblicato nel 1961 e divenuto poi un film d'animazione nel 1996.
Nel 1953 sposa la nota attrice Patricia Neal dalla quale ebbe cinque figli: Olivia, Tessa, Theo, Ophelia e Lucy. La sua vita familiare sarà però turbata da una serie di gravi dispiaceri: dapprima il figlio neonato subisce una gravissima frattura cranica, Olivia muore a soli sette anni per complicazioni dovute al morbillo, infine la moglie Patricia sarà costretta ad un lungo periodo di riabilitazione per le conseguenze di un ictus. Nel 1990 la figliastra Lorina, malata di tumore al cervello, muore pochi mesi prima di lui.
Tornato in Gran Bretagna Dahl acquistò una vasta popolarità come scrittore per bambini e, negli anni Ottanta, grazie anche all'incoraggiamento della seconda moglie Felicity Ann d'Abreu Crosland, sposata nel 1983, scrisse le sue opere migliori: Il GGGLe stregheMatilde. Altre grandi storie pubblicate dall'autore furono: Gli SporcelliLa fabbrica di cioccolato e Il grande ascensore di cristallo che ne rappresenta il seguito.
Per il cinema ha realizzato diverse sceneggiature tra cui quella del film Agente 007 - Si vive solo due volte del 1967. Suo è anche il soggetto di Gremlins, che aveva scritto per la casa di produzione di Walt Disney ma che fu poi prodotto da Steven Spielberg nel 1984. Dahl è stato anche sceneggiatore di film tratti dai suoi racconti come ad esempio Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato del 1971, per la regia di Mel Stuart, con Gene Wilder, Jack Albertson, Ursula Reit, Peter Ostrum e Roy Kinnear. La storia narra del proprietario di una fabbrica di cioccolato che bandisce un concorso: i cinque bambini vincitori potranno entrare nella misteriosa fabbrica e scoprirne i segreti.
Ritiratosi a Gipsy House, la sua grande casa di Great Missenden insieme alla seconda moglie Liccy, ai figli e ai nipoti, muore il 23 novembre 1990 di leucemia all'età di 74 anni. Fu sepolto nel cimitero di Great Missenden.

Jules Verne


Romanziere ispirato dal progresso tecnologico, inventore di trame avveniristiche ed anticipatrici, Jules Verne nasce l'8 febbraio 1828 a Nantes da Pierre Verne, avvocato, e da Sophie Allotte, agiata borghese.
A sei anni prende le sue prime lezioni dalla vedova di un capitano di lungo corso e a otto entra in seminario con suo fratello Paul. Nel 1839, all'insaputa della famiglia, s'imbarca come mozzo su una nave in partenza per le Indie ma viene ripreso dal padre al primo scalo. Il ragazzo dice di essere partito per portare una collana di corallo a sua cugina ma ai rimproveri del padre risponde che non viaggerà più che in sogno.
Nel 1844 si iscrive al liceo di Nantes e dopo la maturità è avviato agli studi giuridici. E' l'epoca dei primi tentativi letterari di Verne: alcuni sonetti e una tragedia in versi di cui non è rimasta traccia.Tre anni dopo il giovane Jules si reca a Parigi per il suo primo esame di diritto e l'anno seguente, è il 1848, scrive un'altra opera drammatica che legge a una ristretta cerchia di amici di Nantes.Il teatro polarizza gli interessi di Verne e il teatro è Parigi. Riesce quindi ad ottenere il benestare paterno per continuare gli studi nella capitale, dove arriva il 12 novembre 1848.Si installa in un appartamento con un altro studente di Nantes, Edouard Bonamy: i due sono avidi di esperienze, ma essendo continuamente al verde sono costretti ad indossare lo stesso abito da sera a serate alterne.Nel 1849 conosce Dumas padre che gli consente di rappresentare una commedia in versi nel suo teatro. E' un buon esordio per il giovane che riscuote i consensi della critica.
Jules non dimentica il diritto e l'anno dopo si laurea. Il padre lo vorrebbe avvocato, ma il giovane gli oppone un netto rifiuto: la sola carriera adatta a lui è quella letteraria.Nel 1852 pubblica su una rivista il primo romanzo avventuroso, "Un viaggio in pallone", e nello stesso anno diventa segretario di Edmond Sevestedel, direttore del Teatro Lirico, che gli permette di rappresentare nel 1853 un'operetta lirica di cui Verne ha scritto il libretto in collaborazione con un amico.Uno degli amici più cari del giovane scrittore è Jacques Arago, famoso viaggiatore del secolo XIX, che era solito raccontargli le sue avventure e fornirgli un'accurata documentazione dei luoghi da lui visitati: da questi colloqui sono nati con molta probabilità i primi racconti pubblicati sul giornale 'Musée des Familles'.Nel 1857 sposa Honorine Morel, vedova ventiseienne con due figli, e grazie all'appoggio del padre di lei entra in Borsa come socio di un agente di cambio. Questa tranquillità finanziaria gli permette di intraprendere i primi viaggi: nel 1859 visita l'Inghilterra e la Scozia e due anni dopo la Scandinavia.
Siamo ormai agli inizi della vera carriera letteraria di Verne: nel 1862 presenta all'editore Hetzel "Cinque settimane in pallone" e firma con lui un contratto ventennale. Il romanzo diventa un best-seller e Verne può abbandonare la Borsa. Due anni dopo arriva "Viaggio al centro della terra" e nel 1865 "Dalla terra alla luna", pubblicato quest'ultimo sul serissimo "Giornale dei dibattiti".Il successo è enorme: grandi e piccoli, ragazzi e adulti, tutti leggono i romanzi di Jules Verne che arriveranno nel corso della sua lunga carriera al considerevole numero di ottanta, molti dei quali tutt'oggi sono capolavori immortali.Tra i più famosi citiamo: "Ventimila leghe sotto i mari" (1869), "Il giro del mondo in ottanta giorni" (1873), "L'isola misteriosa" (1874), "Michele Strogoff" (1876), "I cinquecento milioni della Begum" (1879).
Dopo i suoi primi successi nel 1866 Verne affitta una casa in una cittadina sull'estuario della Somme. Compra anche il suo primo battello e con questo comincia a navigare nel canale della Manica e lungo la Senna.Nel 1867 si imbarca per gli Stati Uniti col fratello Paul sul Great Eastern, grande battello a vapore adibito alla posa del cavo telefonico transatlantico.Al ritorno inizierà a scrivere il già citato capolavoro "Ventimila leghe sotto i mari". Nel 1870-71 Verne partecipa alla guerra franco-prussiana come guardacoste, ma ciò non gli impedisce di scrivere: quando l'editore Hetzel riprenderà la sua attività avrà davanti a sè quattro nuovi libri.Il periodo che va dal 1872 al 1889 è forse il migliore della sua vita e della sua carriera artistica: lo scrittore dà un grande ballo in maschera ad Amiens (1877) in cui il suo amico fotografo-astronauta Nadar, che gli servì da modello per la figura di Michael Ardan (Ardan è l'anagramma di Nadar), esce dalla navicella di "Dalla terra alla luna" nel bel mezzo della festa; sempre in quest'epoca (1878) conosce Aristid Brinad, studente al liceo di Nantes.
Ormai ricchissimo per la fortuna dei suoi libri in tutto il mondo, Verne ha i mezzi per conoscere direttamente i luoghi che ha descritto per informazione indiretta o ricreati con la sua fantasia. Compra uno yacht lussuoso, il Saint-Michel II, su cui si danno convegno i gaudenti di mezza Europa e viaggia a lungo nei mari del Nord, nel Mediterraneo, nelle isole dell'Atlantico.Un giovane la cui identità è tuttora incerta (c'è chi vuole si tratti di un nipote diseredato) tenta di ucciderlo con due colpi di rivoltella nel 1886. L'anziano scrittore cerca in ogni modo di mettere a tacere lo scandalo, ancora oggi poco chiaro. L'attentatore fu frettolosamente rinchiuso in un manicomio.Dopo quest'incidente Jules Verne, rimasto ferito, si abbandona alla sedentarietà: si ritira definitivamente ad Amiens dove viene eletto consigliere municipale nelle liste radicali (1889).
Morirà ad Amiens il 24 Marzo 1905.