domenica 20 marzo 2016

Le notti bianche

I classici per molti possono essere noiosi, ma sono indispensabili da leggere sopratutto per conoscere l'evoluzione che la letteratura ha avuto nei vari anni.

Uno dei pionieri della "letteratura classica russa" è Fëdor Dostoevskij, che ci ha lasciato delle vere e proprie PERLE DI LETTURA a cui molti degli attuali scrittori hanno preso in considerazione e spunto per i loro libri.


TITOLO: Le notti bianche
AUTORE:  Fëdor Dostoevskij
EDITORE: Buc
PAGINE: 135
PREZZO COPERTINA: € 4,99






Il libro "Le notti bianche" è scritto da Fëdor Dostoevskij e pubblicato nel 1848.  L'opera prende il nome dal periodo dell'anno noto col nome di notti bianche, in cui nella Russia del nord, inclusa la zona di San Pietroburgo, il sole tramonta dopo le 22.
Le notti bianche è un romanzo sentimentale in cui appaiono molti dei temi fondamentali dell'opera di Dostoevskij.


TRAMA

Un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungofiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore. 
Lei si chiama Nasten'ka, è una diciassettenne e viene subito colpita dal carattere timido e impacciato di lui, tanto che si incontrano di nuovo la notte dopo. 
Il romanzo si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l'uno all'altra, il protagonista rivela tutto il suo distacco dalla realtà, e il suo mondo di fantasie, tetro e illusorio, mentre lei si sfoga sulla sua vita privata, ovvero racconta che vive sotto il controllo di una vecchia nonna cieca che arriva persino ad appuntare il proprio vestito a quello della ragazza con uno spillo, e che sta aspettando, da un anno ormai, il suo amore perduto, un inquilino della nonna che, dopo la sua rivelazione d'amore, le aveva chiesto un anno di attesa, data la povertà di lui, senza però prometterle nulla. 
Passato l'anno, Nasten'ka invia una lettera al coinquilino e fissa un incontro per la notte, che non avverrà. Quindi, decide di dimenticarlo, seppur con scarsi risultati, e anche in lei pare esser nato lo stesso sentimento che prova il sognatore. Tutto finisce quando l'uomo, che non l'aveva dimenticata, giunge all'appuntamento la quarta notte ricomparendo nella vita della ragazza. Allora il protagonista capisce che è tutto inutile e riscivola nella sua tana, nella solitudine dei sogni.


Ho avuto il desiderio di leggere questo libro da quando nella puntata di "Amici" del 9 Maggio 2015, con ospite Roberto Saviano i 1300 ragazzi in studio spacchettarono un pacchetto argentato con il libro "Le notti bianche" e Saviano iniziò a parlarne e a notare la differenza di pensiero nell'ambito sentimentale e nell'approccio verso le persone con la nostra generazione sempre più social e tecnologica.
Bello ed emozionante questo sconvolgimento emotivo dello scrittore e molto contrastante. Una battaglia interiore che giustifica le proprie emozioni e le proprie parole intorno alla figura del sognatore , un essere che si attacca alla sua tana come una tartaruga e che poi quando la lascia per poco sta male, non riesce ad avere approcci stretti con la società. Contrastanti sono I sentimenti, sia di Nasten'ka che dell'autore. Anche l'amore e' come un sogno che si imprime nella memoria e che dopo il risveglio si ricorda a lungo. E difatti il tutto non e' stato altro che un momento di beatitudine, anche se Nasten'ka ha fatto la furbetta.
Mi è piaciuto davvero molto, e in fondo è facile ritrovarsi nei panni del protagonista. Anch'io mi reputo un sognatore, che spesso si lascia andare a fantasticherie di ogni tipo, specialmente la notte - attimi in cui il mondo sembra addormentarsi ed è facile entrare nel mondo dell'irreale, dei sogni, delle illusioni - ma poi al mattino tutto sfuma, e non riesco sempre a vivere la realtà. Anch'io tendo a perdermi nei mondi creati dai libri che leggo, per estraniarmi da una realtà che spesso non accetto. Mi lascio andare alla solitudine che ho, o meglio mi hanno costretto a creare, e spesso non sono capace di vivere.

Non ho messo il massimo perché ammetto che a volte i dialoghi mi hanno leggermente annoiato. O meglio, il modo in cui sono stati scritti. Non vorrei essere frainteso, lo stile è particolare, delicato, però effettivamente mi trovo a concordare con Nasten'ka quando lui parla per la prima volta. Sembra parlare attraverso i libri letti, e non con la sua vera anima.


E' un libro da leggere e rileggere. Ve lo consiglio davvero!


E ora alcune frasi!


Sono un sognatore; ho una vita reale talmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni.


Un sognatore ... non è una persona, ma, sapete, un essere di genere neutro. Si stabilisce il più delle volte in qualche angolo inaccessibile, come se ci si nascondesse perfino dalla luce del giorno, e quando poi si rifugia a casa, allroa si radica al suo angolo come una lumaca, o, almeno è molto simile in questo atteggiamento a quell'interessante animale che è animae e casa insieme, che si chiama tartaruga.


Che sia chiaro il tuo cielo, che sia luminoso e sereno il tuo caro sorriso, che tu sia benedetta per l'attimo di beatitudine e di felicità che hai dato ad un altrui cuore solo, riconoscente!


Ce ne sono sicuramente altre, meravigliose, ma vi invito a leggerlo e scovarle.

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